Nel 1963 nasce il bellissimo cronografo Rolex, il Rolex Cosmograph Daytona.Non cronografo ma cosmografo, per evocare il mito dei viaggi spaziali ed esaltarne la precisione. Il nome Daytona invece rievoca la storica gara delle 24 ore di Daytona, ai tempi sponsorizzata da Rolex. Il contrasto di colore mette in risalto i contatori del cronografo, nero su quadrante chiaro, chiaro su quadrante nero. Nel 1965 venne introdotta una variante dal carattere più sportivo del Daytona. Venne aggiunta infatti la chiusura a vite per i pulsanti cronografici e la corona per garantire al Rolex una buona resistenza all’acqua. La lunetta tachimetrica viene modificata per migliorarne la leggibilità. Tra gli anni ’70 e gli anni ’80 sono state realizzate altre versioni del Rolex Daytona offrendogli, tra le altre caratteristiche, una sempre maggiore impermeabilità. I modelli in oro a anche della certificazione di Cronometro, che compare ad ore 12, qualità non frequente all’epoca per i cronografi; alcuni di questi esemplari si arricchiscono di diamanti su quadrante e lunetta, e di indici in zaffiro. La scritta rossa Daytona sui quandranti diventa simbolo dell’orologio. Il modello forse più ambito tra i Daytona è il Paul Newman, che si distingue per la grafica bicromatica a contrasto del quadrante. I contatori sono diversi da quelli tradizionali per la grafica dei numeri arabi e per la realizzazione degli indici. E’ dunque sostanzialmente il quadrante a trasformare un Daytona in un Paul Newman. Venne chiamato come il celebre attore americano perché pare che egli indossasse questo orologio nel film “Winning”. Il nome Paul Newman è nato come spesso avviene negli ambienti collezionistici italiani.
